Congregazione della Missione - Vincenziani

Il carisma

I due orientamenti fondamentali del carisma vincenziano sono l’evangelizzazione dei poveri e il servizio della carità. Si tratta di orientamenti di tutta la Chiesa, che tuttavia san Vincenzo ha sentito come urgenti alla sua epoca (1581-1660), quando i sacerdoti avevano abbandonato la campagna francese, ricercando invece che la salvezza della gente il proprio tornaconto. San Vincenzo stesso fu toccato da questi mali e la sua conversione generò appunto un movimento contrario di attenzione ai poveri della campagna dimenticati dal clero e dalle istituzioni. Fondò le Associazioni della Carità (1617), i Preti della Missione (1625) e, con il concorso di Santa Luisa de Marillac, le Figlie della Carità (1633).
Ma il carisma non è solo un ambito di intervento nella Chiesa; è assai più un’energia soprannaturale che lo Spirito Santo genera e affida ad una comunità. Così il carisma vincenziano è l’evidenza nuova che ad ogni epoca assume, per impulso dello Spirito, il Vangelo della carità verso i poveri. Il carisma vincenziano non è altro, quindi, che un’attualizzazione particolare della Lieta Notizia del Dio, rivelatosi in Gesù, che è Padre e si prende cura dei suoi figli più poveri, che non riescono a reggere il peso della vita. San Vincenzo ha tratto questa ispirazione dal cuore stesso della Rivelazione cristiana, avendo meditato a fondo il mistero dell’Incarnazione. Quel Dio che, “abbassandosi” in carne umana a servizio dell’uomo, ha assunto, nella Presenza crocifissa del Figlio, la contraddizione umana del dolore e del degrado umano, ha instaurato come una concatenazione a cascata fra i suoi discepoli: per cui, chi è investito dalla medesima compassione di Dio verso l’uomo, è chiamato a sua volta a continuare questo dono nella storia attraverso la carità di servizio del fratello verso il fratello. E ciò in maniera tale che Gesù lo addita come criterio decisivo per il giudizio di valore sull’azione umana alla fine del tempo (Mt 25, 31-46).
Per noi vincenziani, realizzare la carità allora non è altro che continuare il movimento di amore che Dio ha iniziato verso gli uomini: è far vedere il modo di essere di Dio verso l’uomo. E quindi, la carità è gesto che fa memoria dell’amore di Cristo e diventa opera evangelizzatrice, poiché attraverso l’opera caritativa al povero è data la possibilità di riconoscere la tenerezza di Dio verso la sua situazione di disagio. “...normalmente, – dice san Vincenzo - Dio nella sua misericordia vuole salvare gli uomini mediante altri uomini; e nostro Signore s’è fatto uomo per salvarli tutti. Egli è venuto ad evangelizzare i poveri: ecco la vostra vocazione ed il vostro compito. Se la nostra perfezione sta nella carità, non ve n’è una più grande di quella di dare se stessi per salvare le anime e consumarsi come Gesù Cristo per loro” (SV VII, 341).

La presenza dei Vincenziani in Liguria

La presenza dei Padri Vincenziani a Genova risale all’epoca in cui era vivente san Vincenzo de’ Paoli, il Fondatore. Essi vennero chiamati nel 1645 dal cardinal Durazzo, arcivescovo di Genova, e si dedicarono alle due principali opere delle loro origini: la predicazione al popolo e la formazione al clero mediante la predicazione di esercizi ai sacerdoti ed agli ordinandi. Di particolare interesse furono le missioni popolari che predicarono in Corsica e nelle campagne della Liguria. Scrissero poi una gloriosa pagina di carità, quando tra il 1656 e il 1657, tutta la comunità, composta da 7 confratelli, fu sterminata per aver contratto la peste nel soccorso corporale e spirituale degli appestati. Ma poiché per san Vincenzo “il martirio della carità” era fonte di nuove vocazioni ricominciò a mandare altri missionari, e così la comunità potè ricostituirsi continuando i suoi ministeri per quasi due secoli. Dopo la restaurazione seguita alla soppressione napoleonica, grazie alle intuizioni del Beato Marcantonio Durando e alla generosità dei marchesi Brignole Sale, fu costituito nel 1855 il Collegio Brignole Sale per le Missioni Estere. I confratelli si dedicarono allora alla formazione del clero per le terre di missione. Questo servizio alla Chiesa durò per circa un secolo, finché i vescovi delle missioni non costituirono i loro seminari autoctoni, e cioè fin verso il 1970. Quest’opera allora si trasformò divenendo Studio Teologico che si dedicò fino al 2004 alla formazione filosofico-teologica di laici e di altri religiosi. Attualmente la casa è sede di un piccolo nucleo di missionari, le cui principali attività sono la formazione del Volontariato Vincenziano per l’esercizio della carità secondo il carisma vincenziano in Liguria, la partecipazione ad una missione al popolo a lungo termine nella diocesi di Mondovì, l’assistenza ai poveri in città mediante una mensa quotidiana, la diffusione della devozione della Medaglia Miracolosa.

Riferimento a Genova

Casa della Missione
Via Fassolo 29
16126 Genova
tel. 010.2511897

 
 
   
All Rights Reserved Copyright © Dreamweaver-Templates.net - 2005